Francesco Roselli l'Archeoartista di Calitri - Il Sapere Storico. De Historia commentarii

Il Sapere Storico
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Incontro con l'artista Francesco Roselli Cizzart

Da Calitri (Avellino), Francesco Roselli si conferma un artista di livello internazionale grazie ai suoi splendidi paesaggi che persi, tra storia, leggenda, folclore e mito, ripercorrono le origini e le gesta degli antichi popoli italici...
Articolo a cura di Andrea Contorni
Il Sapere Storico - Francesco Roselli Cizzart, artista
Francesco Roselli

Nasce a Melfi (Pz), ma vive a Calitri (Av) dove si è diplomato all'Istituto d'Arte, iniziando il suo percorso artistico. Predilige le tecniche a secco, come matite colorate e carboncino, posate su cartoncino da disegno. I primi disegni furono falsi d'autore, poi semplici paesaggi influenzati dal territorio irpino-lucano, ed infine, creazioni ispirate dal mondo antico. L'ammirazione per le opere del belga Magritte ha ispirato il  ciclo delle "Finestre", paesaggi di fantasia visti attraverso una finestra, e molto apprezzati dal pubblico. Appassionato di Storia fin da piccolo, ama leggere romanzi e saggi storici, oltre che viaggiare su itinerari archeologici, attività che aiutano a trasmettere sul foglio le sensazioni e le immagini da esse evocate, fondendo tutto in un paesaggio immaginario con basi storiche. Ha partecipato a numerose mostre collettive sul territorio nazionale, oltre a curare personalmente, a Calitri, il progetto biennale "EsTetica: paesaggi, ritratti e astrattismo" riservato ad artisti meridionali. Le mostre personali sono state periodiche nel tempo, ma dal 2014 prendono il titolo ben definito di "L'ArcheoArtista: i colori della storia".

Cinque domande...

01. Francesco, tu ti definisci un "ArcheoArtista" per quanto è forte il legame tra la tua arte e la Storia. Come è nata in te questa immensa passione per la Storia e soprattutto come sei riuscito negli anni a creare un connubio così vincente tra il talento artistico e la sempre più ampia conoscenza storica del tuo territorio e della Storia Antica in generale?

La passione per la storia nasce al tempo delle Elementari, e sicuramente va dato merito al mio maestro Carlo De Rosa, storico nostrano se ho scoperto molto presto questo innato interesse per l’antico. Il connubio tra arte e storia è stato forgiato nel tempo, inconsapevolmente, senza una chiara volontà, ma certamente avrà avuto origine dalle prime letture di romanzi storici ambientati nella Grecia antica. L’immaginare quei luoghi, alla lunga, è stato un esercizio che ha portato ai primi disegni con elementi a carattere storico. Negli anni precedenti, infatti, c’erano stati solo semplici paesaggi naturali pieni di colori, o scorci urbani a inchiostro. Iniziare a viaggiare su itinerari archeologici ha accelerato il processo di fusione tra arte e storia, arrivando a definire i miei disegni dei romanzi storici, poiché quando visito un luogo, lo immagino come poteva apparire in antico, colmando con la fantasia, i vuoti lasciati dall’archeologia, ma partendo sempre da essa. Alla fine quell’immaginario finisce sulla carta. Oggi viaggio tanto, soprattutto in autunno e inverno, verso luoghi archeologici poco conosciuti o abbandonati presenti lungo l’Appennino, dal Molise settentrionale alla Basilicata meridionale, ampliando contemporanetamente le mie conoscenze storico-geografiche e naturalmente le possibili ispirazioni. Nulla sarebbe possibile senza una grande immaginazione, ma leggo davvero tanto, sia romanzi, sia saggi d’archeologia, ma ancor oggi non mi sento un bravo disegnatore, nonostante i venti anni trascorsi dal primo disegno (era l’estate 1999), ma sono consapevole della grande qualità cromatica raggiunta.

02. Il tuo stile artistico è unico. La sezione "paesaggi" del tuo sito contiene delle tavole a soggetto storico-naturalistico meravigliose. Mi spieghi la tecnica utilizzata nel realizzare i tuoi "paesaggi"? E tra tutti i quadri, qual è quello a cui sei particolarmente legato?

La tecnica utilizzata per creare i miei paesaggi è la stessa dei miei inizi, le matite colorate su cartoncino, definita abbastanza difficile, che non permette errori, a meno di non esser capaci di portarli a proprio vantaggio. Le matite colorate sono posate su un normale foglio da disegno Fabriano. Parto sempre disegnando a matita, ricalcando poi ad inchiostro con un pennino sottile. Passaggio successivo è cancellare la matita e colorare. La magia del colore avviene per aree, un po’ come accade per l’affresco, ma nel mio caso completo con chiaroscuro e fisso con lacca per capelli. Il mio vero tocco però è il chiaroscuro, sebbene siano gli accostamenti cromatici a piacere di più. L’ombra ben sfumata dona volume agli oggetti e calore alla scena. Infatti, ritengo che i miei disegni perdano molto senza la nera ombra. Sono molto esigente nel mio operato e minuziosamente cerco di eliminare ogni imperfezione nella posa del colore al fine di ottenere quel che mi aspetto. La lacca per capelli, infine, fissa la polvere  e rende più luminosa l’opera finita.

Riguardo i quadri ai quali sono più affezionato, devo ammettere di non averne uno in particolare. Ognuno possiede la sua bella storia di genesi, ma due al momento, seppur di poco, emergono: "La presa di Poseidonia" e "Il sentiero degli Hirpini", il primo per la presenza di guerrieri lucani ben disegnati in una scena che meditavo da tempo. Il secondo perché ispirato in buona parte a un piccolo borgo irpino che mi piace molto, Rocca San Felice, dove si trova la famosa Valle d’Ansanto citata da Virgilio.

03. Ogni opera per un artista è il frutto di una ispirazione che tocca l’anima. I tuoi quadri riprendono tanti "paesaggi" storici e ci trasportano dal mondo dei Celti alle terre dei Sanniti e dei Lucani. Mi puoi parlare di questo percorso interiore che porta l’artista dall’ispirazione, all’idea di realizzare qualcosa, fino al compimento dell’opera?

Ogni disegno è frutto di uno studio storico-paesaggistico che può durare vari mesi o quasi un anno se non sento di avere quella che definisco "la chiave", l’elemento che mi convince a iniziare l’opera, alimentando il mio entusiasmo. Nel quotidiano confronto con storici e archeologici (soprattutto sui Social), o tra le mie letture, posso imbattermi in luoghi o reperti affascinanti che stimolano la mia immaginazione, ma è quando visito i luoghi o i musei di un particolare contesto geografico che più facilmente può scattare la scintilla. Il percorso che mi ha visto passare da una civiltà all’altra è semplicemente dettato dal reperimento d’informazioni su di esse. Il gran numero di paesaggi dedicati ai luoghi abitati da Sanniti e Lucani, invece, si giustifica per averli visitati sistematicamente negli ultimi anni.

Un episodio che mi piace portare come esempio sul modo in cui può arrivare improvvisamente l’ispirazione per un quadro, è quello accaduto nel 2015 mentre ero in vacanza a Enna. Stavo leggendo il pannello posto sulla Rocca di Cerere, dove in antico sorgeva un tempio greco edificato in cima al colle dove sorge l’attuale città, trovandovi affinità con quanto letto pochi mesi prima a Carovilli (Is). Nel piccolo borgo molisano, sul monte Ferrante, c’è un’area archeologica dove sono visibili i resti di un piccolo tempio a margini di uno sperone roccioso che doveva vedersi dal vicino tratturo Castel di Sangro-Lucera. A Enna la storia era simile, poiché il grandioso tempio era visibile dal tracciato tratturale che dal siracusano portava alla costa tirrenica del palermitano. Questa affinità mi colpì molto, così nacque l’opera "Il cammino dei Padri", dedicato alle autostrade dell’antichità, i tratturi. Molta importanza, inoltre, la pongo agli schizzi, poiché sono testimonianza visiva di come l’idea passa dalla mente alla carta. Li conservo tutti, gelosamente, e alcuni di essi non sono ma diventati un quadro, restando su quei fogliacci, ma corredati comunque di data e firma.

04. Ho notato che ai dipinti e ai ritratti hai affiancato anche una "produzione" di oggettistica molto bella. Dai ciondoli in terracotta alle formelle, alle tazze decorate e tanto altro ancora. Tutto riporta alla Storia e alla Mitologia della tua terra di origine...

Ho iniziato a creare oggettistica circa un anno fa, realizzando due acquerelli ispirati all’animale totemico dei Sanniti Hirpini, il lupo. Fatte le dovute foto, finirono stampati su t-shirt e shoppers in cotone, creando i primi gadgets. Alle donne, invece, ho dedicato tre Nereidi (ninfe acquatiche della mitologia greca). Alle stampe su tessuto ho poi affiancato la fotoceramica (stampe su ceramica), i ciondoli in terracotta decorata e piccoli acquerelli (formato 12x6 cm) incollati su legno e calamitati. Ciondoli e mini-acquerelli sono pezzi unici dove raffiguro simboli antichi, decorazioni di scudi, figure della mitologia e soggetti tratti dall’archeologia. Questi nuovi campi d’applicazione diversificano la mia produzione artistica, soprattutto l’acquerello, permettendomi a volte, di recuperare le spese alle quali incorro nell’organizzare o partecipare a mostre d’arte. Mi ritengo abbastanza soddisfatto dei risultati, dopotutto è poco tempo che propongo queste cose, ci vuole  tempo per farsi conoscere. Naturalmente sono oggetti che creo per divertimento, non per guadagno, infatti, non vendo nemmeno i quadri a carattere storico. Altra soddisfazione è aver pubblicato su Amazon, grazie alla mediazione di una casa editrice di Avellino, il mio catalogo "archeoartistico". Al suo interno si trovano cenni storici sulle civiltà che hanno ispirato la mia arte, le foto dei disegni e la descrizione del progetto artistico. Progetti futuri sono senza dubbio altri acquerelli legati alla mitologia italo-greca da proporre sui tessuti, ma anche allestire altre mostre in musei archeologici. Per il futuro c’è volontà di sperimentare il pirografo per un nuovo filone creativo. Fare sempre cose nuove e diverse evita di esaurire presto idee ed energie, alimentando la passione per l’arte come fosse un fuoco.

05. L’attività di rievocatore storico; il tuo grande amore per la Storia ti ha portato a cimentarti da anni ormai nella rievocazione storica, vivendo in concreto l’antichità. Mi parli di questa esperienza? Come è iniziata, cosa nello specifico stai rievocando e quali soddisfazioni ne stai traendo?

L’esperienza da rievocatore inizia nel luglio 2016 a Sassoferrato (An), invitato dall’associazione "Decima Legio" (Roma tardo-repubblicana) all’evento "La battaglia di Sentinum", episodio bellico della III guerra sannitica, conosciuta anche come "Battaglia delle Nazioni", che vide opposti i Romani a una coalizione di Sanniti, Celti, Umbri ed Etruschi, prima del defezionamento degli ultimi due. Ero nello schieramento romano tra la fanteria leggera, quelli noti come Velites, sebbene al tempo non ancora istituiti ufficialmente. La passione per questo mondo parte nell’estate 2013, quando assistetti a "Ocriculum 168" (Otricoli - Tr), organizzato nel parco archeologico di Ocriculum, città romana sulle sponde del Tevere. Era la prima volta che vedevo una rievocazione storica. Entrai pure in contatto con chi organizzava e l’anno successivo fui invitato ad un altro loro evento, "Expeditio Prima", dove potei seguire dal dietro le quinte la manifestazione e cenare con i legionari. Nel 2016 arrivò l’esordio da rievocatore e da quel giorno non ho fatto più lo spettatore, partecipando anche allo spettacolo di Nimes (Provenza). Oggi sono socio fondatore dell’associazione "Samnites", rievocando i guerrieri Sanniti del IV-III sec. a.C. e partecipando agli eventi che ricostruiscono periodi nei quali furono presenti, come Sentinum, dove nel 2018 sono tornato da sannita, nello schieramento antiromano. Alla Battaglia di Numistrum, svoltasi a Muro Lucano (Pz) nel 2017, sono stato processato e condannato alla crocifissione (rimasi legato per circa un’ora sotto il sole), a causa della mia diserzione dalle legioni per passare con i Sanniti Hirpini, miei conterranei al soldo di Annibale. Ci divertiamo anche così. In sintesi sono un guerriero sannita e saltuariamente legionario romano repubblicano. Da poco sono socio dell’associazione "Suodales", che fa rivivere il mondo etrusco e  romano tardo-imperiale, ma finora per ragioni geografiche non ho ancora partecipato a eventi, svolti sempre tra Umbria, Toscana e Lazio settentrionale, ma spero di esserci a breve. L’esperienza rievocativa ha influenzato molto l’attività artistica perché mi permette di osservare da vicino, e per lungo tempo, l’equipaggiamento dei militari che sempre più spesso inserisco nei disegni. Nel prossimo futuro ho intenzione di acquistare dalla mia associazione la panoplia sannita, così da utilizzarla pure  anche per le mie iniziative artistiche.

Sito dell'autore e note
-  www.cizzart.it (sezioni Paesaggi; Creazioni: Finestre): sito ufficiale dell'artista Francesco Roselli.
- www.facebook.com/francesco.rosellicizzart: profilo Facebook ufficiale.
Immagini e fotografie
- Immagini e fotografie sono pubblicate con il permesso di Francesco Roselli. Tutti i diritti riservati.

Data di pubblicazione articolo: 27 maggio 2019
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