"Il diario di Nerone" di Franco Pasquale - Il Sapere Storico. De Historia commentarii

Il Sapere Storico
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Intervista di Andrea Contorni R.

Franco Pasquale

Classe 1953, Franco nasce a Chieti in Abruzzo. Si laurea in Giurisprudenza presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Dopo aver pubblicato alcuni saggi di carattere tecnico-giuridico, intraprende l'attività di imprenditore come amministratore unico di una impresa edile con sede a Pescara dove risiede attualmente. La sua passione per la scrittura lo ha portato a collaborare negli anni come giornalista pubblicista con testate locali e nazionali. Ha all'attivo diverse pubblicazioni, tra cui il romanzo storico "Quei primi passi sulle acque del lago" (2017), oltre ad aver curato la silloge di Autori Vari dal titolo "Rigopiano la Terra e la Neve" (2017) e la silloge di Autori Vari "I Racconti di Palazzo Perenich" (2019). Nel 2020 esce nelle librerie il volume "Raccordi e Interferenze. Dialoghi con donne e uomini abruzzesi", una sorta di interviste impossibili in cui autori abruzzesi dialogano con personaggi famosi nati nella regione. Franco Pasquale intervista Ponzio Pilato, nativo di Bisenti. È autore inoltre di recensioni e pre/postfazioni e funge da relatore nelle presentazioni di volumi di altri autori. Ha vinto numerosi premi letterari e ottenuto segnalazioni. È stato finalista in molti concorsi di scrittura. La sua ultima fatica è il romanzo storico "Il diario di Nerone" edito da Ianieri. Mentre imperversa la guerra civile Claudia Atte, la liberta amante di Nerone, rinviene un prezioso manoscritto. Sono le memorie dell'imperatore, un diario nel quale egli racconta, fin dall'infanzia e dal suo punto di vista, gli avvenimenti salienti della sua turbolenta esistenza. Grazie alla meticolosa ricostruzione storica dell'autore, possiamo assistere in diretta agli eventi che determinarono l'epilogo della dinastia giulio-claudia e possiamo farlo da un punto di vista privilegiato... quello di Nerone, passato alla Storia come l'imperatore più folle e crudele che Roma ricordi.

Intervista

01. Franco, la tua vita è all’insegna della scrittura. Hai all'attivo numerose pubblicazioni. Come è nata questa grande passione? E come si è "unita" negli anni a quella per la Storia, tanto da farti cimentare con il tuo primo romanzo storico, fino ad arrivare a quello dedicato alla figura di Nerone?

Ho iniziato a scrivere sui banchi del liceo classico "G.B.Vico" di Chieti. Nella edizione regionale de IL TEMPO curavo una piccola rubrica che si occupava di scuola. Eravamo agli inizi degli anni ‘70, quindi gli studenti erano al centro di tante iniziative, nel bene e nel male, come fu in quella stagione. Poi passai al Messaggero e nel mio periodo di studi universitari a Roma, presso la facoltà di Giurisprudenza de "La Sapienza", ebbi modo di collaborare anche con testate a livello nazionale. La scrittura quindi ce l’ho nel sangue ed anche la Storia, non a caso la mia tesi, a Giurisprudenza, fu in Storia del Diritto Italiano, con il Prof. Cassandro. Le prime prime pubblicazioni sono state libri di poesia. Solo in secondo tempo sono passato al romanzo. Il primo, dal titolo "Quei primi passi sulle acque del lago", è uscito nel 2017, e tratta l’ "umanità" di San Pietro, l’uomo di fronte al mistero del divino. Poi, poiché in ognuno di noi, ci sono spesso due facce della stessa medaglia, da San Pietro sono passato a Nerone.

02. La figura di Nerone è stata protagonista nell’ultimo decennio di una fervente opera di rivalutazione storica, (non sempre accettata), da parte di diversi studiosi. Venendo a te, perché hai deciso di incentrare il tuo romanzo su questa controversa figura? Cosa ti ha attratto di Nerone e soprattutto cosa vuoi trasmettere ai lettori con questo romanzo?

L’idea di trattare Nerone mi è venuta a seguito della lettura di un giallo opera di una mia amica.  I personaggi del giallo vestivano, a teatro, i panni di Nerone, Agrippina, Seneca etc. e quindi mi è venuto un lampo: "Perchè dopo San Pietro ora non tentare di raccontare Nerone?" Non mi interessava la sua rivalutazione storica, mi interessava  tentare di "mettermi nel suoi panni" e di immaginare la sua versione dei fatti. Poichè - come ho detto - sono davvero appassionato di Storia e ritengo, come tanti, che la scrivano sempre i vincitori, ho voluto dare a questo personaggio, dipinto come la bestia dell’apocalisse, il 666, l’Anticristo, la possibilità di difendersi dalle terribili accuse che gli sono state fatte per varie ragioni. Innanzitutto dalla letteratura di ispirazione cristiana, ma anche da parte di storici quali Svetonio e Tacito. Svetonio, se volessimo fare un paragone con i giorni nostri, sarebbe poco più che un giornale di gossip, mentre Tacito era apertamente schierato dalla parte della fazione senatoria con cui molti imperatori erano in dura contrapposizione e non meno degli altri Nerone. Egli, infatti, guardava con favore alle istanze popolari e le sue riforme minavano fortemente il potere del Senato.

03. Per scrivere un romanzo storico serve documentarsi a fondo sulle fonti. In questa fase di ricerca e di studio tu sei venuto a contatto con alcuni personaggi che sono stati importanti nella vita di Nerone. Cito tra gli altri Agrippina, Seneca e Poppea. Chi ti ha colpito di più tra tutti?

Nerone è ovviamente il protagonista assoluto. Il diario segue ovviamente un ordine cronologico, tanto che avevo anche pensato, in un primo momento, di datarlo giorno per giorno.  Al centro del suo diario c’è soprattutto il rapporto patologico con la madre Agrippina. Il diario inizia proprio con Nerone bambino che attende ansioso di poter rivedere la madre, mandata in esilio dal fratello di lei, Caligola. Ma Agrippina si dimostra subito madre severa e giudicante, cui non interessano affatto la natura, le aspirazioni del figlio. Nerone non avrebbe mai voluto interessarsi in nessuna forma di politica: il suo sogno era di diventare un artista. Ma la madre, con l’ aiuto del filosofo Seneca, che gli impone come precettore, ha già programmato per lui un futuro da imperatore. Ad Agrippina, in realtà, non interessa che il figlio regni, ma interessa che ella possa regnare attraverso di lui  e fino ad un certo punto, riesce a tenerlo sotto la sua tutela. Ma poi  il rapporto si capovolge e sfocia nel più tragico dei modi, fino al matricidio.  Ho cercato poi di delineare gli altri personaggi. Anche Seneca, che non ci fa una bella figura, mentre, Poppea, tutto sommato ne esce bene. In sottofondo gli intrighi, i giochi di palazzo, le congiure, le ambiguità, gli interessi di chi detiene o è vicino al potere.

04. Personalmente ritengo molto valida la forma narrativa del diario, del racconto in prima persona. Converrai che hai scelto comunque la strada più difficile per un romanziere, quella che richiede più abilità... E poi vorrei chiudere con una curiosità. Perché proprio Claudia Atte, figura giudicata abietta dalle fonti, rinviene il manoscritto di Nerone?
  
Scrivere in prima persona mi ha aiutato ad entrare di più nella psicologia "presunta" del personaggio. Nerone, nel fornire la propria versione dei fatti, racconta i suoi dubbi, le sue incertezze, e anche la  sua crudeltà che tende a giustificare con l’accerchiamento che subisce  da parte dei suoi nemici che complottano sempre contro di lui. Rimpiange di essere stato quasi contro la sua volontà collocato in quel ruolo, ma ora lo difende strenuamente, in perenne conflitto fra il desiderio di liberarsi dal giogo del potere per dedicarsi alle sue passioni e la sete di mantenere al contrario tutti i privilegi che l’essere imperatore gli procurano. Per di più, investito del titolo di imperatore, cerca di trasferirvi la sua visione politica: non gli interessa l’espansione militare,  vuole magnificare l’Urbe con monumenti grandiosi, offrire al popolo le migliori condizioni  di vita e di divertimento possibili. Questi aspetti, trattati in prima persona, sotto la forma del diario, mi hanno consentito di entrare di più nel personaggio.  Quanto a Claudia Atte le ho dato questo ruolo di primo piano perché è stata in realtà  colei che restò vicino a Nerone fino alla fine, nel più fedele dei modi, senza lasciarlo mai neanche quando tutti lo abbandonarono alla sua sorte.

05. "Il diario di Nerone" è un gran bel romanzo storico! Evidentemente il genere ti calza a pennello. Puoi darmi qualche anticipazione sui tuoi progetti letterari futuri?
  
"Il diario di Nerone" è già il secondo romanzo storico che ho scritto, dopo quello su San Pietro. Durante il Covid ne ho scritto uno nuovamente su una santa. Argomento delicatissimo che non posso anticipare. Ovvio che ora lo sto limando e lo pubblicherò solo quando "Il diario di Nerone" avrà avuto il suo lancio ottimale. Ma nel frattempo ho cominciato un altro romanzo ancora, sempre storico, dove le fonti sono pochissime, quindi qui l’invenzione può spaziare. E in questo caso si tratta di una donna non molto nota, ma tristemente famosa nella storia. Insomma un'alternanza di bene e di male dove nel bene si insinua sempre qualche dubbio e nel male qualche giustificazione. E poi, ma solo per caso, i primi due personaggi sono maschi, il terzo e il quarto sono femmine. Due sono santi, gli altri  due invece sono stati dapprima condannati alla damnatio memoriae e successivamente alla damnatio e basta. Che voglia dire che in ciascuno di noi ci sono i germi sia del bene che del male? Che siamo tutti un po’ tutti da una parte il Dottor Henry Jekyll e  dall’altra  il suo alter ego, mister Edward Hyde? Prometto che se ne scriverò un altro ancora cercherò un personaggio più "equilibrato"... diciamo così.

Per approfondire
"Il diario di Nerone" sul sito della Casa Editrice: link diretto
"Il diario di Nerone" su Amazon: link diretto
Immagini e fotografie
- Le fotografie sono pubblicate per gentile concessione di Franco Pasquale. Tutti i diritti riservati.
- I dipinti sono immagini in pubblico dominio da fonte Wikipedia.

Data di pubblicazione articolo: 10 Ottobre 2020
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