Giovanni Melappioni - Il Sapere Storico. De Historia commentarii

Il Sapere Storico
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Incontro con lo scrittore Giovanni Melappioni...

Dal romanzo, L'ultima Offensiva, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, al racconto, L'Aquila di Teutoburgo, uno spaccato di storia romana, passando per l'acclamata trilogia medievale de, Il Giglio e il Grifone, Giovanni Melappioni si dimostra un autore versatile e di successo...
Articolo a cura di Andrea Contorni
Il Sapere Storico - Giovanni Melappioni, scrittore
Giovanni Melappioni

Classe 1980, nasce a Civitanova Marche (MC), dove vive e lavora. È studioso di storia militare con particolare interesse per l'epoca medievale, l'età napoleonica e la Seconda Guerra Mondiale. Tra le sue tante passioni oltre la Storia, spiccano il modellismo e il wargame. "L'Ultima Offensiva", romanzo storico ambientato durante il secondo conflitto mondiale, segna il suo debutto da scrittore nel 2011. Segue nel 2013 la pubblicazione del racconto lungo "Lo spettro di Ney". Gli anni successivi sono ricchi di soddisfazioni per Giovanni. Nel 2014 vince il Premio Letterario "Racconti da biblioteca" organizzato dall'Associazione Italiana Biblioteche, con il racconto "Un lavoro semplice". Ottiene inoltre il secondo posto al prestigioso premio Rai "La Giara" con "Missione d'onore", romanzo storico pubblicato nel 2015 da Rai Eri. Il 2014 vede anche l'uscita nelle librerie nella seconda edizione de "L'Ultima Offensiva", arricchita dal racconto "Fino alle mura di Babilonia". Diversi altri suoi scritti entrano a far parte di importanti antologie. Nel 2016 Melappioni è terzo classificato al Premio Nazionale Anpi "Parole resistenti" con il racconto "Il ritorno". Ma il 2016 segna per lo scrittore l'inizio dell'avventura letteraria medievale. "Forgiati dalla spada" è il primo capitolo della saga "Il Giglio e il Grifone" che si arricchisce del secondo volume "Temprati dal destino" nel 2017. Entrambi i romanzi sono pubblicati da Meridiano Zero. "Il canto della vittoria", terzo e ultimo libro della serie, segna il ritorno di Giovanni all'idea di "Editoria a Km 0": la pubblicazione avviene nel 2018-19 sia in formato cartaceo che ebook senza intermediazioni editoriali. Nel 2018 Giovanni si è anche interessato alla Storia Romana con il racconto "L'aquila di Teutoborgo" disponibile in formato digitale. Attualmente lo scrittore è impegnato in ricerche sulla storia del basso maceratese, presenziando a incontri e conferenze sulla storia medievale di Civitanova Marche.

Cinque domande...

01. Nel 2011 hai pubblicato il tuo primo romanzo , "L'Ultima Offensiva". Ha segnato per te l'inizio di un percorso importante nel campo storico, come scrittore di romanzi e racconti, redattore di articoli e approfondimenti, curatore di pagine social tematiche molto apprezzate. Come è nata questa grande passione per la Storia e come si è evoluta nel corso degli anni?

Mi accompagna da quando ho ricordi coscienti. Penso sia nata con le prime letture, ricordo alcuni numeri di Topolino che affrontavano tematiche storiche affascinanti. Inoltre ho avuto come giocattoli preferiti i soldatini di plastica delle classiche buste trasparenti. Credo di aver sviluppato la prima seria curiosità per la ricerca assecondando l'impulso di sapere di più delle avventure di Paperino e company e di conoscere chi fossero quei soldatini con cui mi divertivo a  imitare i film di guerra (in bianco e nero, perché meno cruenti diceva mia madre) che mi piaceva guardare con mio padre. Crescendo feci un punto di forza e di indentità l'amore per la storia. Attraversai indenne l'adolescenza aggrappandomi alla mia passione in quegli anni che sembrano non finire mai durante i quali tutti, tu compreso, si domandano quale sia il tuo posto nel mondo. Una serie di errori che non mi perdonerò forse mai mi ha portato a perdere diverse occasioni così che la mia passione storica non si è mai trasformata in un mestiere, cosa che a conti fatti, oggi avrei definito la mia strada. Ho iniziato a scrivere per porre rimedio a questa mancanza che sentivo pulsare dentro il mio animo. Dovevo dare forma concreta e senso alle ore di studio, alle letture, alle mille domande che si generavano ogni volta che trovavo una sola risposta alla mia curiosità storica. Nel 2006 ho iniziato il mio primo romanzo, e con esso un percorso che ha reso le mie ricerche più concrete, meno dispersive e finalmente utili a qualcosa oltre la semplice conoscenza.

02. La tua "brama" di conoscenza non ti ha bloccato in un solo periodo storico. Riesci a muoverti con disinvoltura e competenza dalla Storia Contemporanea e Moderna a quella Medievale e di recente stai "attaccando" la Storia Antica. Quale periodo storico sentì più vicino alla tua essenza e perchè?

Di getto direi il medioevo, epoca che ha saputo intrigarmi sin dall’infanzia. Cavalieri, castelli, battaglie all’apparenza leali, coraggio e onore che sembrano essere svaniti. Erano tutti aspetti di una mia fugace interpretazione del periodo. Crescendo di consapevolezza è ovvio che non è mai esistita un’epoca migliore di un’altra, ogni tempo storico ha avuto caratteristiche proprie, evoluzioni interne diverse, a volte lineari a volte destinate a binari morti. Oggi non mi pongo alcun limite temporale, dove credo di poter collocare le intuizioni che fanno nascere una storia mi getto anima e corpo, ricerco per mesi e continuo a studiare anche durante le varie stesure del testo. La trama di un romanzo e l’epoca storica sono come due fidanzati ancora inconsapevoli l’uno dell’altro, quando si incontrano scocca una scintilla in qualche modo. Lo stesso avviene per le mie narrazioni: un personaggio si delinea nella mia mente e subito tendo a collocarlo nel giusto periodo. A volte è il protagonista stesso a esigere una data epoca, molto spesso però è solo la mia voglia di addentrarmi in quel periodo a dettare le linee guida per il futuro lavoro.

03. Attualmente possiamo definire la trilogia medievale "Il Giglio e il Grifone" la tua grande impresa letteraria? Mi parli di questa opera in tre libri, la sua genesi e il bilancio finale di questa esperienza?

Il romanzo di una vita, diviso inizialmente in cinque volumi, poi ridotti a tre per esigenze narrative ed editoriali. La mia grande impresa, un’impresa in parte fallita. Mi ero illuso di poter raggiungere i vertici della narrativa di genere senza cedere nulla alle strutture che invece determinano un best seller. Volevo una storia sincera e così l’ho scritta ma è chiaro che si tratta di una narrazione per appassionati. Questo crea due punti di vista ben distinti dai quali valutare l’opera: è un grande affresco del XII secolo, l’età centrale del medioevo, la trama è solida e si muove senza incrinare verità storica e plausibilità delle vicende per dare spazio agli artefatti narrativi soliti. Non ci sono proprio eroi “buoni”, ognuno è declinato secondo una ricerca sulla mentalità e le possibilità dell’epoca. Chi cerca audaci cavalieri senza macchia che salvano principesse un tanto al dì, o, cosa che va molto di moda adesso, donne che assaltano barricate in nome di una rivalsa femminista che non ha plausibilità storica rimarrà deluso dai miei scritti. Il bilancio finale è che ci ho messo dieci anni per scrivere qualcosa che sicuramente farà felici gli appassionati.

04. Veniamo a "L'Aquila di Teutoburgo". Con questo racconto entri nella Storia Romana. Perché hai scelto un capitolo così particolare della Storia dell'Urbe come la disfatta di Teutoburgo come input per le vicende del tuo protagonista?

Volevo saggiare il terreno e divertirmi con un racconto del genere avventuroso-storico ambientato in un’epoca di grandissimo fascino. Un nome famoso come Teutoburgo era quello che occorreva. Tre aquile furono perdute. Provai a tracciare la storia dei ritrovamenti e scoprii che quella della XIX legione si prestava bene per la narrazione che avevo in mente, qualcosa del tipo “dietro le linee nemiche”. Il protagonista, un giovane esploratore di nome Piceno, è piaciuto molto e sono certo che ritornerà a calcare le pagine con nuovi racconti.

05. La tua incursione della Storia Romana si chiude con questo racconto? E in generale quali sono i tuoi progetti letterari e culturali futuri?

C’è una storia che vorrei narrare da tanto tempo ma senza che abbia trovato il modo per declinarla fino alla svolta con il racconto romano. L’epoca di Traiano era la risposta, addirittura avevo anche pensato di ambientarlo in un futuro fantascientifico! Al momento sono nella fase di attenta ricerca, nel frattempo ho da completare un paio di lavori ambientati nel periodo della trilogia medievale. Di qualche giorno fa invece è la pubblicazione del saggio narrativo "Agincourt, dentro la battaglia". Questo scontro, avvenuto nel 1415, segnò il trionfo di Enrico V. È un momento iconico del periodo medievale. L'ho narrato con l'intento di far "entrare" il lettore nei ranghi delle due armate per seguire le azioni "in presa diretta" insieme ai suoi protagonisti. È un esperimento narrativo, arricchito di un'ampia bibliografia ragionata, che va oltre la classica disamina storica puramente didattica e accademica. Un modo nuovo di raccontare la Storia...

Sito dell'autore e note
-  www.giovannimelappioni.com: sito ufficiale dell'autore con articoli e pubblicazioni.
Immagini e fotografie
- Immagini e fotografie sono pubblicate con il permesso di Giovanni Melappioni. Tutti i diritti riservati.

Data di pubblicazione articolo: 04 maggio 2019
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