Marcos Chicot - Il Sapere Storico. De Historia commentarii

Il Sapere Storico
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Incontro con lo scrittore spagnolo Marcos Chicot...

Marcos Chicot nativo di Madrid, vincitore del Premio Planeta è autore di bestseller internazionali quali, L'assassinio di Pitagora, e L'assassinio di Socrate.
Articolo a cura di Andrea Contorni
Il Sapere Storico - Marcos Chicot, scrittore
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Marcos Chicot

Nato a Madrid in Spagna nel 1971, Marcos Chicot è sposato e padre di due figli, Lucia e Daniel. È laureato in Psicologia Clinica e in Economia e Psicologia del Lavoro. Nel 1997 ha scritto il suo primo romanzo, "Oscar" a cui è seguito un anno dopo "Diario de Gordon", che si è aggiudicato il Premio "Francisco Umbral". Nel 2000 un suo romanzo per giovani viene insignito del Premio Letterario Internazionale del Rotary Club. Negli anni seguenti, diversi suoi racconti e romanzi ottengono importanti riconoscimenti. "L'assassinio di Pitagora" è il suo primo libro di genere storico-thriller con il quale nel 2013 raggiunge la ribalta internazionale. Ebook spagnolo più venduto al mondo nell'anno della sua pubblicazione, continua ad esserlo per diversi anni mentre viene pubblicato, tradotto, in oltre venti paesi. Si aggiudica inoltre il "Premio per la Cultura Mediterranea" edizione 2015 come miglior romanzo pubblicato in Italia. La città di Crotone conferisce a Marcos Chicot un "Encomio solenne". "Il Teorema delle menti" (2014) e "L'assassinio di Socrate" (2016), confermano l'astro nascente di Chicot in campo letterario. Il suo terzo romanzo ottiene infatti nel 2016 la finale del prestigioso Premio Letterario "Planeta", istituito nel 1952 e considerato in Spagna una vera e propria istituzione per scrittori e autori. I romanzi di Chicot, veri e propri bestseller internazionali, si distinguono per le accurate ricostruzioni storiche, frutto di un'attenta opera di ricerca e documentazione da parte dell'autore. Nei romanzi incentrati sulle figure di Pitagora e di Socrate, la passione per la Storia si unisce a quella per la psiche umana dando vita a thriller adrenalinici sullo sfondo di un mondo antico reso ed esaltato con straordinaria maestria narrativa. Membro dell'Associazione Mensa, Marcos Chicot devolve il 10% di tutti i suoi guadagni a fondazioni ed enti che si occupano delle persone con disabilità.

Cinque domande

01. Marcos, quando hai sentito il desiderio di voler scrivere romanzi storici? Quali sono stati i tuoi primi passi nell'universo letterario, le prime grandi soddisfazioni e le eventuali difficoltà che hai dovuto affrontare per portare avanti questa tua passione?

Ho iniziato a scrivere romanzi nel 1997 impegnandomi in diversi generi letterari. Volevo godermi in pieno l'esperienza di scrivere, maturando come scrittore. Ho un interesse universale perché, in pratica, mi piace confrontarmi con tutte le materie e stesso impegno applico ai vari generi letterari. Nel 2004 ho iniziato il mio primo romanzo storico e da allora mi sono dedicato quasi esclusivamente a questo genere, scegliendo come ambientazione la Grecia antica. In quello stesso anno ho vinto anche il mio primo premio letterario. È stata la mia prima soddisfazione "pubblica" come scrittore seguita a quella di aver concluso il mio primo romanzo. Ricordo che in quell'istante mi attraversò un brivido e provai una sensazione di profonda soddisfazione. Mi sentivo completo e in quel momento esatto ebbi la consapevolezza che non avrei più smesso di scrivere. Le difficoltà però sono state immense. Ricordo che mentre stavo lavorando al romanzo "L'assassinio di Pitagora", dal 2009 al 2013, il mio reddito era pari a zero. Fu tale fin quando non sono riuscito a pubblicarlo. Per concludere, scrivere è relativamente semplice se hai creatività ma vivere di letteratura soltato è praticamente impossibile.

02. La Storia offre tanti argomenti sui quali scrivere. La civiltà greca e quello romana sono piene di grandi condottieri, generali e uomini di stato che hanno scritto pagine memorabili di Storia. Tu invece hai incentrato i tuoi romanzi su personaggi, (Pitagora, Socrate) che hanno fatto della conoscenza e della cultura il loro credo... Perché questa scelta e da dove nasce il tuo interesse storico per il mondo greco e magnogreco, splendidi contesti nei quali muovi i tuoi personaggi?

I libri che più mi hanno colpito da bambino sono state le biografie dei premi Nobel, redatte in una forma più adatta a un pubblico giovane, diciamo "addolcite". Questi grandi uomini e donne venivano presentati come assoluti riferimenti intellettuali e morali. Da allora i miei idoli sono proprio coloro che hanno promosso, grazie alle loro capacità e al loro impregno, un cambiamento rivoluzionario nel sapere umano, una evoluzione che mai sarebbe avvenuto senza le loro intuzioni e che cambia ogni cosa. Pitagora e Socrate sono tra i più grandi maestri che l'umanità abbia mai avuto, sia intellettualmente che moralmente parlando. Il mio desiderio era quello di farli conoscere a più persone possibili in modo tale da far comprendere la loro importanza e promuovere così la diffusione del loro pensiero similmente a come le biografie dei Nobel avevano fatto con me. Pensiamo inoltre alla Grecia Classica. È miracoloso come in pochi anni e in luogo così ridotto, si siano verificati tanti progressi rivoluzionari in svariati campi del sapere e dell'arte, dalla nascita della democrazia allo sviluppo della letteratura e del teatro, alle grandi conquiste nel campo dell'architettura e della scultura non dimenticando il pensiero storico e quello filosofico. Insomma, in qualche modo, in Grecia assistiamo alla nascità della nostra civiltà, di quella che più ci identifica come esseri umani.

03. "L'assassinio di Socrate" è un romanzo considerato da più parti un vero e proprio capolavoro. Parliamo di un bestseller apprezzato in tutta Europa. La ricostruzione storica della Grecia del V secolo a.C. è imponente. Hai condotto un rigoroso lavoro di ricerca storica. Quale è stata la genesi di questo romanzo e quali gli obiettivi che ti eri posto?

Socrate è il padre dell'umanesimo e della filosofia morale, il primo filosofo a insegnare che i fattori più importanti sono l'uomo e la giustizia intesa come concetto universale, indipendentemente dagli interessi particolari e individuali. Nella filosofia  e nella morale c'è pertanto un prima e un dopo. Infatti coloro che vennero prima di Socrate sono denominati "Presocratici". Come ho spiegato in precedenza, nella Grecia classica, dove Socrate ha vissuto, abbiamo assistito a un prodigioso progresso nei vari campi della conoscenza che in un certo senso, rappresenta la "nostra nascita" come esseri umani. Il mio obiettivo era quello di mostrare, in modo assolutamente rigoroso, tutti gli aspetti rilevanti del pensiero di Socrate e della Grecia Classica. Ho cercato di farlo attraverso un romanzo con un buon ritmo narrativo e un alto livello di intrighi e tensioni in modo che il lettore fosse di continuo invogliato ad andare avanti nella storia. Mi interessa principalmente il cervello dei miei lettori però sono cosciente che la porta che conduce al cervello, è il cuore...

04. Sono convinto che in molti, leggendo i tuoi romanzi, abbiano apprezzato oltremodo Pitagora e Socrate, comprendendo la portata del loro pensiero e l'importanza della loro stessa esistenza... Sono stati  e sono esempi di virtù intellettuale validi ancora oggi...

Esattamente. Considera che quello che più mi affascina di loro è il fatto che furono solo due individui, due semplici uomini ma con una visione morale d'insieme talmente evoluta e superiore per l'epoca da essere rivoluzionaria. Il loro genio intellettuale ha cambiato in via definitiva la stessa civiltà. Non possiamo considerarli due grandi maestri e basta. Sono i nostri genitori intellettuali e morali, una vera e propria guida di riferimento che è fondamentale oggi ancor più che al tempo loro.

05. Ho letto in una tua recente intervista che ti stai dedicando a un romanzo su Platone. Come procede questo nuovo romanzo e in generale quali sono i tuoi programmi letterari futuri e non solo?

Mi piacerebbe dedicare la mia esistenza alla divulgazione del pensiero dei più grandi filosofi dell'umanità. Ma mi rendo conto che è un impegno che richiede molti sacrifici e non so fino a che punto riuscirò ad arrivare. Sto scrivendo un romanzo che riguarda Platone e mi auguro che possa vedere la luce nel 2020. Sono quattro anni che ci lavoro, tutti i giorni dal lunedì al sabato e spesso persino di domenica con un ritmo di dodici ore al giorno. Dopo questo romanzo su Platone dovrò necessariamente rivedere il mio modo di vivere per avere più tempo da dedicare ai miei figli. Riesco a stare con loro solamente due o tre ore al giorno e mi mancano molto. Vorrei ripagarli per le tante assenze degli ultimi anni.

Per approfondire

Data di pubblicazione articolo: 20 Dicembre 2019
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